Un feliz encuentro
Julio Sánchez Mingo
El otro domingo caminábamos Zipi y Zape —mi amigo Ugo y yo— por la peatonal, estrecha y principal Via Indipendenza de Gaeta —la arteria más comercial de la ciudad, eje de Porto Salvo, el gentrificado barrio que habitaron durante siglos marineros pescadores y campesinos, cubierta por losas de basalto, cuyo color negro contrasta con el blanco del pavimento de roca calcárea de los callejones que se abren perpendiculares a sus costados— camino de una comida familiar a la que habíamos sido invitados, cuando nos encontramos con un hombre joven, viejo conocido suyo, Alessandro Vaudo. Me lo presentó y entablamos una agradable conversación. Nos puso al día de su salud, bastante recuperada de una vieja dolencia, y de sus ocupaciones literarias, centradas en la poesía.
Ésta que sigue es una pequeña muestra de su actividad presente. Pido disculpas a los lectores porque los dos poemas que presento no estén traducidos a la lengua española. Les ruego que realicen un esfuerzo de comprensión y que, si es preciso, se auxilien con alguna herramienta digital. Espero que no les defrauden. Los textos poéticos vertidos a un idioma distinto del original pierden su calidad intrínseca, su fuerza y no llegan al espíritu del lector.
MIO PADRE
Aveva l'espressione
di chi avesse sofferto tanto,
nel cuor più di un macigno
che portava con talento.
Non era certo un santo
anzi spesso fù un po' duro
ma sempre qui presente
per le cose più importanti.
Voleva per me il meglio
ma il suo meglio era il soldato
ed allora con rispetto
qualche cosa li ho obiettato.
E così che a fine mese
poi pagasse le mie spese,
mille altre mie pretese
anche se poi non fosse giusto.
Come un uomo di altri tempi
non gradì mai uno scroccone
però poi faceva il gesto
mentre io solo il burlone
Fino all'ultimo mi disse
che era meglio il suo consiglio,
che un padre poi sa bene
cosa sia giusto per suo figlio:
un lavoro, una famiglia
qualche cosa in più da fare,
non soltanto le mie lettere
qui da leggere o cantare.
Non so cosa rimanga
delle ceneri nel mondo
però la sua presenza
ancora è qui, qui nel profondo.
Le porrà forse quel vento
un giorno sopra la mia guancia
che io non sentirò
nemmeno più la sua mancanza.
Non so cosa rimanga
delle ceneri nel mondo
però la sua presenza
ancora è qui, qui nel mio canto.
27 aprile 2024
CON TE AL FIANCO
La mia anima si estende, con Te al fianco.
Guardo il sole, ed ha un po' del tuo sorriso,
il cielo, quando il giorno ormai si è acceso
e qualche nuvola il pensier tinge di bianco.
Nell'aria c'è il sapor della tua essenza,
fresco è ogni colore e il mare calmo;
gli alberi, le strade, e Tu sei un palmo,
a accompagnarmi, ancor, la tua presenza.
Se questo non è amor che è allor la vita?
quale sorride, adesso e tenta, spera.
Così conforta il cuore mio nel tuo,
che più ora sa cantar, più sente suo,
come ogni stella il cielo quando è sera
e lì, dal sol, la luna è ancor rapita.
8 luglio 2024.
La lengua italiana es musical. No he comprendido gran parte de los poemas, sin embargo me quedo con la sonoridad melodiosa y el énfasis de los versos.
ResponderEliminarIntuyo, una fuerza verbal y un afán de profundidad en estás breves estrofas.
Enhorabuena a Julio Sánchez por esa sorpresiva aparición del blog.
Gracias
Soy malísima expresando sentimientos, más aún cuando los suscita la poesía.
ResponderEliminarMe han emocionado los dos.
La poesia (ahimè!) non è il mio genere… ma queste mi sono piaciute e non mi importa non saper dire perché… Penso che la poesia possa anche solo generare sensazioni non riflessioni tecniche… Grazie!
ResponderEliminarGracias por revelarnos que Gaeta no es solo la sede de una dura cárcel militar, y que en ella hay poesía.
ResponderEliminarAfortunadamente, el 30 de junio de 1990 el castillo de Gaeta dejó de ser un presidio militar. Se puede visitar como un museo de la ignominia.
EliminarLamentablemente, Gaeta sigue acogiendo una base naval de la OTAN, con la presencia permanente de un portaaeronaves de la VI Flota gringa, para escarnio de los gaetanos.