15 septiembre 2024

 

Un feliz encuentro

Julio Sánchez Mingo


El otro domingo caminábamos Zipi y Zape mi amigo Ugo y yo— por la peatonal, estrecha y principal Via Indipendenza de Gaeta —la arteria más comercial de la ciudad, eje de Porto Salvo, el gentrificado barrio que habitaron durante siglos marineros pescadores y campesinos, cubierta por losas de basalto, cuyo color negro contrasta con el blanco del pavimento de roca calcárea de los callejones que se abren perpendiculares a sus costados camino de una comida familiar a la que habíamos sido invitados, cuando nos encontramos con un hombre joven, viejo conocido suyo, Alessandro Vaudo. Me lo presentó y entablamos una agradable conversación. Nos puso al día de su salud, bastante recuperada de una vieja dolencia, y de sus ocupaciones literarias, centradas en la poesía.

Ésta que sigue es una pequeña muestra de su actividad presente. Pido disculpas a los lectores porque los dos poemas que presento no estén traducidos a la lengua española. Les ruego que realicen un esfuerzo de comprensión y que, si es preciso, se auxilien con alguna herramienta digital. Espero que no les defrauden. Los textos poéticos vertidos a un idioma distinto del original pierden su calidad intrínseca, su fuerza y no llegan al espíritu del lector.


MIO PADRE

Aveva l'espressione

di chi avesse sofferto tanto,

nel cuor più di un macigno

che portava con talento.


Non era certo un santo

anzi spesso fù un po' duro

ma sempre qui presente

per le cose più importanti.


Voleva per me il meglio

ma il suo meglio era il soldato

ed allora con rispetto

qualche cosa li ho obiettato.


E così che a fine mese

poi pagasse le mie spese,

mille altre mie pretese

anche se poi non fosse giusto.


Come un uomo di altri tempi

non gradì mai uno scroccone

però poi faceva il gesto

mentre io solo il burlone


Fino all'ultimo mi disse

che era meglio il suo consiglio,

che un padre poi sa bene

cosa sia giusto per suo figlio:


un lavoro, una famiglia

qualche cosa in più da fare,

non soltanto le mie lettere

qui da leggere o cantare.


Non so cosa rimanga

delle ceneri nel mondo

però la sua presenza

ancora è qui, qui nel profondo.


Le porrà forse quel vento

un giorno sopra la mia guancia

che io non sentirò

nemmeno più la sua mancanza.


Non so cosa rimanga

delle ceneri nel mondo

però la sua presenza

ancora è qui, qui nel mio canto.

27 aprile 2024



CON TE AL FIANCO

La mia anima si estende, con Te al fianco.

Guardo il sole, ed ha un po' del tuo sorriso,

il cielo, quando il giorno ormai si è acceso

e qualche nuvola il pensier tinge di bianco.


Nell'aria c'è il sapor della tua essenza,

fresco è ogni colore e il mare calmo;

gli alberi, le strade, e Tu sei un palmo,

a accompagnarmi, ancor, la tua presenza.


Se questo non è amor che è allor la vita?

quale sorride, adesso e tenta, spera.

Così conforta il cuore mio nel tuo,


che più ora sa cantar, più sente suo,

come ogni stella il cielo quando è sera

e lì, dal sol, la luna è ancor rapita.

8 luglio 2024.